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Filosofia

Spluga, ora ed allora

“È il 1960, i viaggiatori percorrono la strade che conducono alla Valchiavenna o che si arrampicano fino al passo dello Spluga e all’Engadina. Per accoglierli, mio padre decide di aprire un bar-trattoria affittacamere, lo Spluga. In poco tempo, diventa un punto di ritrovo per gli abitanti del paese e per i viaggiatori, dove sostare per due chiacchere, gustare i piatti di mia zia Alice, giocare a carte, a bocce, riposarsi o sostare durante il viaggio. È da allora che la mia famiglia vizia gli ospiti con piccole e grandi attenzioni, volte a far sentire tutti a casa propria. Anzi, meglio.

Da noi, il servizio standard non esiste. Siamo tutti diversi, abitiamo spazi diversi e abbiamo esigenze diverse. Per questo, abbiamo arredato ogni stanza con pezzi unici scovati dai tesori di negozi e mercati, in modo che nessuna fosse uguale all’altra. Per questo, abbiamo materassi e cuscini di primissima qualità, pensati per il riposo sereno di ciascuno. Per questo, abbiamo bagni personalizzati con docce ampie e asciugamani morbidi. Per questo, nelle nostre stanze sono sempre presenti bollitori, tazze e tisane perché il relax e la voglia di una buona tazza di tè non deve avere orari.

Se cercate un’esperienza di vera unicità e vera accoglienza a quattro stelle, lo Spluga vi aspetta”.


- Carla Molatore

la storia dell'hotel spluga